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La gente strana che frequenta Google

Ok. E’ assodato. C’è gente strana che frequenta Google. E c’è gente ancora più strana che oltre a frequentare Google, lo interroga con strane query. E giunge tra queste pagine.

Qualche esempio? C’è chi cerca quali blog linkano il Blog di Gattonero con un “link:http://www.fermentigattici.net/”; chi si chiede “come faccio a sapere i cognomi che ci sono nelle vie delle strade”, chi cerca un “uomo stilizzato” (effettivamente, se sapessi disegnarne uno carino! O forse si riferiva alle silhouette? Di quelle ne ho un bel po’ nei miei archivi vettoriali); chi cerca “radio nei nostri luoghi” che mi fa venire in mente l’ultimo video dei Subsonica. E non so mica perchè.

Banalità web 2.0

Ringrazio che San Google che ha portato a questo blog colui che ha cercato web design minimal oltre delle belle pubblicita, perchè – si sa – gli accenti non sono necessari, vero?
Saluto anche il (forse) fan dei Subs che ha visitato le mie pagine partendo da fanti pedine scacchiere di morte (Avete presente il testo di Piombo, vero?).
Mentre non capisco proprio il collegamento di questo blog con un pranzo inglese (inteso come lunch) al Rockfeller Center (sì, lo so, si scrive Rockefeller. Ma come faccio a raggiungere il googlista anonimo e spiegarglielo?) e con uno spizzico magenta.
Boh!
Cmq, ecco. Ora posso dirmi un blogger a tutti gli effetti. Già già.

Citazioni da un falso

Yeah, we rocked your friggin world, right? I mean 29 June 2007 might be the day the world changed, but today it just changed again. BlackBerry is dead. Microsoft is dead. Windows Mobile is dead. Amazon is dead. Kindle is dead. Nokia is dead. Motorola was already dead but now they are even more dead. Google’s Android is dead. Samsung is dead. LG is dead. Sony is dead. UTStarcom is dead. We’ve thrown $100 million into an iFund so people can build iApps to sell on iTunes and give us 30% of their iMoney. The coming onslaught of new applications will make iPhone the only smart phone that anyone in the entire world will ever want to use.

Tratto da “Happy now, bitches?” by Fake Steve Jobs
 


E tutto questo semplicemente perchè Apple ha rilasciato la beta del kit di sviluppo per le applicazioni per iPhone e iPod Touch, oltre ad avere annunciato un sacco di succulente (soprattutto per le aziende) novità che verranno incluse nella v2.0 del software del melafonino. Nel frattempo le più grandi software house si sono buttate sullo sviluppo di applicazioni, tra cui anche EA che ha in programma addirittura una versione specifica per iPhone del suo prossimo gioco di simulazione: Spores. Per non parlare di Sun, Adobe e le centinaia e centinaia di sviluppatori indipendenti che si divertiranno a creare applicazioni (o ad effettuare il porting delle app attuali “non ufficiali”).
Ma vedremo, effettivamente, cosa succederà a giugno, quando finirà la beta dell’SDK e sarà disponibile la nuova versione del software.

Un Mac e una PC

Siamo arrivati quasi alla fine. E’ il Super Tuesday, il giorno defitivo per le primarie elettorali. E lo sto seguendo grazie ad una partnersip tra google e twitter che ha prodotto questo. Molto molto interessante vedere fino a dove le nuove tecnologie si possono spingere, riunendo online informazioni e sensazioni e pensieri con velocità e precisione, lontani dai canoni della carta stampata e delle sue estensioni online.
Ma, senza considerare neanche lontanamente i candidati repubblicani, come non parlare almeno una volta di Hilary e di Obama?
Ma non parlando di loro direttamente. Ma di come compaiono al popolo di internet. E riportando la definizione data loro dal New York Times (e se volete, tradotta in qualche modo dal Corriere.it):

On one thing, the experts seem to agree. The differences between hillaryclinton.com and barackobama.com can be summed up this way: Barack Obama is a Mac, and Hillary Clinton is a PC.
That is, Mr. Obama’s site is more harmonious, with plenty of white space and a soft blue palette. Its task bar is reminiscent of the one used at Apple’s iTunes site. It signals in myriad ways that it was designed with a younger, more tech-savvy audience in mind — using branding techniques similar to the ones that have made the iPod so popular.
“With Obama’s site, all the features and elements are seamlessly integrated, just like the experience of using a program on a Macintosh computer,” said Alice Twemlow, chairwoman of the M.F.A. program in design criticism at the School of Visual Arts (who is a Mac user).
It is designed, she said, even down to the playful logos that illustrate choices like, Volunteer or Register to Vote. She likened those touches to the elaborate, painstaking packaging Apple uses to woo its customers.
[…]
In contrast to barackobama.com, Mrs. Clinton’s site uses a more traditional color scheme of dark blue, has sharper lines dividing content and employs cookie-cutter icons next to its buttons for volunteering, and the like.
“Hillary’s is way more hectic, it’s got all these, what look like parody ads,” said Ms. Twemlow, who is not a citizen and cannot vote in the election.
Jason Santa Maria, creative director of Happy Cog Studios, which designs Web sites, detected a basic breach of netiquette. “Hillary’s text is all caps, like shouting,” he said. There are “many messages vying for attention,” he said, adding, “Candidates are building a brand and it should be consistent.”
But Emily Chang, the cofounder of Ideacodes, a Web designing and consulting firm, detected consistent messages, and summed them up: “His site is more youthful and hers more regal.”

Io, è inutile dirlo, preferisco il primo. Perchè adoro il blu, quei tratti bianchi sfumati, il bellissimo logo di sfondo (che è sempre nascosto dalla pagina), la disposizione armonica e ordinata dei contenuti, sapientemente racchiusi in eleganti menù. E il box strabordante di social link “Obama Everywhere”: Facebook, Myspace, Twitter, Linkedin, Flickr, YouTube, giusto per citare qualche social media conosciuto anche a noi italiani.
Mentre noi, al massimo, ci dobbiamo accontentare del Walter su twitter.