Avevo ricevuto anche io una delle #copiafallata del numero di Aprile di Wired.
Solo che tra tutti i vari impegni, non avevo avuto subito modo neanche di sfogliare il numero, che giaceva sul calorifero da uno/due giorni (sì, si era pure inzuppato tutto d’acqua).
Alla fine, mi accorgo il 5 sera, prima di andare a letto, che anche la mia copia presentava alcune pagine duplicate e altre completamente mancanti.
Mi viene poi in mente uno status su Twitter scritto dal direttore Riccardo Luna, che avevo intravisto pur non avevo idea – in quel momento – di cosa fosse una copia fallata.
Il 6 mattina (ad un orario improponibile) mando la mail con i miei dati.
L’8 aprile alle 14 mi arriva una mail dal servizio abbonamento che mi conferma l’invio della copia sostituiva.
Torno a casa dopo la serata di ieri… e mi trovo un pacco da Condé Nast sulla scrivania.
In neanche 48 ore dalla ho ricevuto la copia sostitutiva.
Complimenti al servizio abbonamenti.
E questo, sinceramente, è un ottimo esempio di customer care.