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WordPress, php & CSS

E alla fine ho tirato un po’ tardi.

Mi son messo a lavoro sul sito dell’associazione.

Ho potuto eliminare quel malefico plugin di gestione degli eventi che faceva saltare jQuery e l’interfaccia di admin e ho sistemato un po’ di cose qua e là. Al suo posto ho usato una categoria apposita di eventi, con customfield usato per ordinarli cronologicamente, template personalizzati di pagina, funzioni di filter sul $wp_query, un po’ di condizionali nel sidebar.php e nel single.php.

Il problema è che ora mi trovo con un codice un po’ incoerente e pasticciato, una sidebar vuota in alcune pagine (visto che devo ancora preparare il widget e non so come farlo) e non mi ricordo perché in certi punti ho messo certe stringhe di codice (usare le linee di commento man mano, no, vero?).

Però devo dire che mi sento soddisfatto.

Limatura dopo limatura sta venendo fuori un buon sito.

Tag e bug

Ops.

A quanto pare c’è un piccolo problema di compatibilità con il plugin DB Cache e WordPress 2.8 che porta al non salvataggio dei tag dei post.

E il bello è che me ne sono accorto dopo 3-4 giorni di tag irrimediabilmente persi.

Complimenti, vivissimi.

E meno male che S. Google aveva già la risposta alla mia domanda.

Milestone

Ecco. L’8 giugno c’è la conferenza di Apple.

Ma il 10 giugno sarà rilasciata la nuova versione di WordPress.

Non dovrebbe una release da wow wow wow come la 2.7, ma “solo” una di mantenimento e ammetto che non avevo voglia di leggermi il changelog completo, ma una delle cose che più mi interessano è che sarà più veloce ed ottimizzato.

Grandi bigiate

E così anche quest’anno mi sono perso il Wordcamp. Questa volta, però, volontariamente.
Un po’ di pentimento per non esserci stato c’è, ma poco. Non c’era l’occasione di conoscere dal vivo un paio di web-friends a cui tengo molto, non c’era l’occasione di vedersi con un felino scuro, ma soprattutto c’era l’invito a fare di meglio, in migliore compagnia. Una bella giornata di relax, lontano da un posto che sento sempre meno mio.

Optimize me!

Sono ufficialmente in pausa studio.

Il cervello mi sta fondendo a furia di vedere funzioni matematiche che si intersecano con piani e altre figure.

Quindi, cosa c’è di meglio di un po’ di ottimizzazioni al blog troppo lento?

Primo passo, eliminare tutte le statistiche di accesso al sito più vecchie di un mese (per quelle a lunga scadenza c’è sempre il fido Analytics): 30mb risparmiati

Secondo passo, attivazione del plugin DB Cache.

Terzo passo, ottimizzazione delle DB Table grazie al plugin WP-Optimize: liberati altri 3,5mb di database.

E ora, direi che il blog sembra decisamente più veloce, no?

Nessuna Xlthlx è stata (particolarmente) maltrattata in questo processo di ottimizzazione

Webdisastri e soluzionifortunate

Allora.

Negli ultimi giorni ammetto di aver fatto un po’ di disastri.

Ma come al solito c’è la sempre disponibile Xlthlx a darmi una mano.

Il primo disastro è stato col trasferimento di Poliving dal url temporaneo al dominio definitivo. Rimanendo sempre su Dreamhost non sono dovuto impazzire con ftp & co, semplicemente ho associato l’user con tutti i file al nuovo dominio. Peccato però che WP nel database aveva memorizzato tutti gli url dei file collegati ovviamente col vecchio indirizzo (ma perché memorizza l’url completo?), non più valido. Così ho editato a mano il dump del database. Tragedia! Perché al momento dell’import ovviamente sono saltati gli accenti (e i feed). E la soluzione, in questo caso, è stata di forzare la codifica UTF-8 sia nel wp-config.php che nell’interfaccia di WordPress.

Io, ovviamente, non c’ero arrivato da solo. Visto che ai tempi del trasferimento di Meornot per il risolvere il problema delle accentate ho dovuto rimuovere tutte le informazioni sulla codifica. Bah.

L’altro piccolo disastro è stata una litigata con il file .htaccess e Google Calendar. Volevo poter pubblicare sul mio server i calendari di iCal, senza dover passare per vari servizi fintamente gratuiti ed evitando l’ennesima registrazione.

Tutto bene, se non per il fatto che WP ovviamente si metteva di mezzo e reindirizzava ogni richiesta di accesso alla cartella del calendario nel suo sistema e diceva un ops, quello che cerchi non c’è.

A quel punto dovevamo solo trovare il modo corretto di modificare quel maledetto .htaccess. E dopo una mattinata di tentativi in cui o saltava il blog, o saltava il webdav o saltava tutto [neanche dalla documentazione ufficiale di Apache si capisce qualcosa], per puro caso ce l’abbiamo fatta.

RewriteCond %{THE_REQUEST} !/webdav

Ovviamente, poteva essere finita qui? No! Perché dopo tutta la fatica, Google Calendar si rifiutava categoricamente di caricare il file. O meglio, lo caricava, visualizzava gli appuntamenti nel calendario, ma poi 3 secondi dopo se ne usciva con un could not fetch the URL e cancellava tutto. Simpatico.

Prendi, prova a togliere la password (brrr) da webdav. E neanche così funzionava.

E alla fine, dopo un giorno, ho riprovato e magicamente.. funzionava!

Ora, c’è solo il problema che, dopo tutto questo sbatti, non posso sincronizzare quel calendario via PUSH sull’iPhone: c’è un limite massimo di 5 calendari sincronizzabili.

Sgrunt.